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La mia storia

Mi chiamo Alessandro Beltramini Boveri, ho 40 anni e una incontrollabile passione per la natura e l’outdoor.

Recentemente ripensavo all’evento che in passato possa aver fatto scoccare la scintilla.

Frugando tra i ricordi mi è venuta in mente un’estate che mi ha visto, insieme a mia sorella, partecipare ad un summer camp del WWF in Piemonte, regione dove ho vissuto per 25 anni.

Avrò avuto 10 anni ma alcuni ricordi sono ancora molto vivi.

Da li le Alpi sono state il mio parco divertimenti per una quindicina di anni; d’inverno prima lo sci, poi lo snowboard e d’estate escursioni a piedi. Il Surf da onda, amore tra tutti più duraturo, mi fece macinare migliaia di km per raggiungere la Liguria, in estate ma soprattutto in inverno.

Nel frattempo iniziai a studiare geologia all’Università di Milano, una scelta che nella mia immaginazione mi avrebbe portato in giro per il mondo ma soprattutto tenuto lontano il più possibile da un ufficio.

Il 2004 è stato l’anno della svolta.

Un amico di un amico cercava guide da formare per iniziare un’attività di rafting. In quell’anno l’outdoor divenne da salutare passatempo, una professione.

All’inizio erano tranquille discese sul Ticino con i bambini e ragazzi delle scuole, poi arrivò il momento di fare sul serio e addentrarmi nelle Alpi. Prima l’Alto Adige, poi la Val Sesia, la Val di Sole e la Val d’Aosta sulla mitica Dora Baltea, ai piedi del Monte Bianco.

Lo stesso 2004 fu l’anno in cui la Sardegna entrò nella mia vita. Stavo da poco con una ragazza di Milano che voleva cambiare vita e trasferirsi. Dopo un paio di viaggi da turisti decidemmo di fare il passo e a settembre 2005 il trasloco era fatto. La nuova casa si chiamava Sardegna.

Per 10 anni feci il turista al contrario. All’inizio dell’estate, prima che l’isola cominciasse ad affollarsi, riempivo il furgone e mi trasferivo sulle Alpi per la stagione in fiume. Il rafting era il piatto forte ma la routine era rotta da kayak, hydrospeed, canyoning, mountainbike, trekking e tanta festa in compagnia di un crogiolo cosmopolita di guide. Negli anni ho avuto la possibilità di lavorare con i più stimati professionisti del fiume e durante le mie stagioni in Val d’Aosta ho raccolto le esperienze più forti di questo periodo. Ho preso parte a intensi corsi di sicurezza in fiume e una spedizione di rafting in Nepal sul fiume Karnali, con il ruolo di safety kayaker.

Passavo invece autunno, inverno e primavera in Sardegna lavorando occasionalmente ma soprattutto esplorando questa grande Isola e godendo del fantastico clima che la rende un paradiso per tutti gli appassionati della vita all’aria aperta.

Al surf si aggiunse progressivamente la mountain bike che a sua volta divenne una professione, accavallandosi e man mano sostituendosi a quella di guida rafting. Le stagioni sulle Alpi infatti lasciavano negli ultimi anni sempre più spazio ai tour di cicloturismo che guidavo per conto di un tour operator con sede in Gran Bretagna. Qualunque forma di viaggio su due ruote era contemplato, che fosse mountain bike, leisure cycling o road cycling.

Nel frattempo mi resi conto che gli studi di geologia non mi avrebbero portato da nessuna parte. Lo sport, il turismo e l’outdoor mi stavano dando di che vivere e l’avrebbero fatto per il resto della mia vita.

Nell’ottobre del 2015 un’altra svolta importante.

Decisi che quella appena chiusa sarebbe stata l’ultima stagione da pendolare tra la Sardegna e le Alpi e avrei cominciato una nuova vita con la mia attuale compagna, di Cagliari.

La forza di questa decisione veniva da un piano a cui stavo pensando, sempre più realisticamente, negli ultimi anni. Costruire qualcosa, in Sardegna, che potesse mettere a frutto tutte le esperienze e conoscenze maturate durante queste insostituibili 10 stagioni.

Presto mi accorsi che c’era ampio spazio e il mercato delle escursioni nella zona di Cagliari offriva grandi potenzialità. Le mie esplorazioni della Sardegna non avvenivano solo a piedi o su due ruote.

Usavo un altro mezzo per vivere la Sardegna a 360°, il kayak!

Pagaiando ho esplorato alcuni tra i paesaggi più selvaggi e incontaminati che l’isola avesse da offrire, da un punto di vista unico e in silenzio.

Così nacque Xardinia, dal desiderio di far conoscere questi stessi posti, a me tanto cari, a chiunque avesse la curiosità di scoprire cosa si possa nascondere oltre la spiaggia affollata, che tutti possono raggiungere in auto.

Come io ho avuto questa curiosità, ho pensato, qualcun’altro potrebbe averla! I numeri mi hanno poi dato ragione.

Nel 2016 ho comprato tutto il materiale necessario per accompagnare fino a 10 persone e frequentato corsi di standard inglesi e italiani per acquisire qualifiche e ulteriori conoscenze, fino a diventare istruttore della Federazione Italiana Canoa e Kayak.

Sempre più turisti, soprattutto stranieri, partecipano alle mie attività.

Non c’è bisogno di essere esperti per godersi appieno un’escursione in kayak da mare, a patto di farlo con qualcuno che lo sia; la stragrande maggioranza di chi viene a pagaiare con me non ha mai pagaiato o può solo dire di averlo provato.

Il format che per ora propongo è l’escursione di mezza giornata che inizia alle 8:30 di mattina e termina alle 12:30. Questa scelta è dettata da due motivi principali.

In primo luogo la sicurezza. Di mattina posso garantire le condizioni meteo migliori, con mare calmo e poco vento.

In più la durata di quattro ore in totale rende fruibile l’escursione davvero a molti. Anche i bambini, compiuti i 6 anni, possono partecipare grazie ai kayak biposto, insieme ad un componente adulto della famiglia.

Come detto alle 8:30 tutto ha inizio con l’incontro in spiaggia. Poi io e un mio collaboratore distribuiamo il materiale, ne spieghiamo l’uso e lo adattiamo a ciascun ospite.

Una volta sistemato l’occorrente per la mattinata nei gavoni stagni, all’interno dei kayak, è il momento del briefing. In qualche minuto spieghiamo le principali manovre che serviranno da li a poco in acqua. Giusto un paio di raccomandazioni e… tutti in kayak!

Pagaiamo per circa un’ora attraverso stupendi paesaggi fino a raggiungere la nostra destinazione, una spiaggia segreta difficile o impossibile da raggiungere da terra e quindi poco o per nulla frequentata. Abbiamo un’ora di tempo in questo angolo di paradiso da trascorrere prendendo il sole, facendo un tuffo o approfittando delle maschere da snorkeling che metto a disposizione per tutti.

Sulla via del ritorno c’è ancora spazio per una sorpresa. Ora che tutti hanno preso confidenza col mezzo si può alzare l’asticella ed avventurarci all’interno di una grotta marina. Si, anche questo si può fare stando seduti in un kayak!

Io vivo a Cagliari, una città che offre tutte le comodità ma anche la possibilità di raggiungere in breve tempo scenari naturali estremamente selvaggi. Montagne, torrenti incastonati in valli scenografiche, cascate, boschi lussureggianti e spiagge segrete.

Sono due le locations che ho scelto per i miei tour in kayak: Cagliari e Chia.

Può sembrare strano ma a pochi minuti di pagaiata dalla famosa spiaggia del Poetto, alla base di una spettacolare scogliera di roccia bianca calcarea, si apre uno scenario idilliaco fatto di enormi massi modellati dalle onde, piccole insenature multicolore e antiche grotte.

Anche Chia è una meta turistica molto frequentata ma c’è un tratto di costa raggiungibile solo dal mare, perfetto per chi vuole allontanarsi dal trambusto delle spiagge più affollate.

Qui la costa è granitica e la macchia mediterranea è la protagonista indiscussa. Il mare assume tutte le possibili sfumature di blu che l’acqua cristallina enfatizza. Anche qui l’energia delle onde invernali ha nel corso del tempo scavato alcune grotte. Ce n’è una in particolare, la più spettacolare, che ci offre la possibilità di essere esplorata in kayak.

Chi volesse approfondire la conoscenza dell’affascinante mondo del kayak da mare, per organizzare le sue escursioni con gli amici in sicurezza, può frequentare uno dei miei corsi di più giorni.

Ne propongo due, per principianti o avanzati. Entrambi si articolano in 4 incontri. I primi tre da un’ora e mezza prevedono un po’ di teoria ma soprattutto tanta pratica. L’ultimo, della durata di 4 ore, è una vera e propria escursione che offre a tutti la possibilità di mettere in pratica tutte le nozioni acquisite negli incontri precedenti.

Decidere di vivere in Sardegna è stata una delle scelte migliori della mia vita, se non la migliore in assoluto.

Sapere poi di avere la possibilità di trasformare una giornata normale di chi partecipa alle mie attività in una delle migliori esperienze della loro vita, è la conferma di aver intrapreso la strada migliore.

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